Associazione Ceredello

La storia

Mille anni! Da tanto tempo risale la tradizione di festeggiare la patrona di Ceredello Santa Cristina, con una sagra paesana il 24 di luglio.
Intorno all’anno mille, infatti, venne costruita a Ceredello una chiesa in stile romanico in onore di Santa Cristina. Sul motivo di questa dedica non c’è dato di sapere.
Ci sono invece stati tramandati numerosi documenti dai quali emerge per esempio che il 15 agosto 1193 Ceredello ottenne l’indipendenza dall’imperatore Enrico VI e divenne sede comunale, questa prerogativa venne mantenuta in varie vicissitudini fino al 1862.

La chiesa

Successivamente in un altro documento datato 24 luglio 1202 s’intuisce che la festa patronale era già da qualche tempo che si svolgeva, presumibilmente sin dalla costruzione della chiesa, ma da quell’anno ampliata con un mercato bovino e cerealicolo.
I bovini venivano impiegati nell’aratura dei campi. Ecco perché questa sagra divenne importante, tanto da attirare gente anche dai comuni relativamente vicini. Si pensi che ci si muoveva a piedi e su strade ciottolate.
Un documento datato 25 luglio 1208, ci ricorda che due persone con i loro buoi, volevano recarsi a Ceredello da Cavaion, movendosi in piena notte. Furono oggetto di un’aggressione, nella quale uno di loro venne ucciso e la testimonianza del sopravvissuto è nel documento qui citato.

Sorprendentemente in due censimenti datati 1430 e 1448 gli abitanti di Ceredello sono 12 prima e 35 poi. Aumentarono comunque negli anni successivi fino al 1630 quando una pestilenza, iniziata il 3 luglio e finita il 18 ottobre dei 250 abitanti ne uccise 152. La chiesetta divenne un lazzaretto degli ammalati e i morti vennero sepolti nelle vicinanze. L’epigrafe che ricorda questo drammatico avvenimento è tuttora scolpito all’interno della chiesetta.
Possiamo sicuramente dire a questo punto che gli abitanti di Ceredello formavano una piccola comunità, presente su un territorio quasi interamente boschivo, lo stemma del comune sembra fosse una scure infilata su di un ceppo, quindi con un’economia solo agricola pastorale e profondamente povera.

Associazione Ceredello

Solo alla fine dell’800 con il metodo dei “retratti”, che consisteva nel disboscare aree da destinare alla cultura di cereali o viti, lavorando il terreno a mano con badili e vanghe, alla profondità di 50-80 centimetri, indietreggiando passo a passo, l’economia del paese progredì qualcosina.
Oggi le cose sono notevolmente cambiate, l’industrializzazione dei paesi vicini dove andare a lavorare e la meccanizzazione, hanno contribuito a trarre maggior profitto, dal proprio lavoro.

Ma c’è un filo conduttore che lega gli abitanti di allora con quelli di adesso: la devozione per Santa Cristina e l’amore per la sua chiesetta.
“Il 24 luglio era sacro anche nei miei ricordi. Era un giorno in cui non si lavorava, anche le macchine che trebbiavano il frumento si fermavano, perché era S. Cristina.”
Ho detto filo conduttore di ricordi tramandati da padre in figlio, perché solo nel 1993 venne pubblicato il libro del bravissimo Professor Giuliano Sala che dà consistenza documentata a questi ricordi e da cui è tratto questo breve riassunto.

Infatti, l’Associazione Ceredello 2000 si è ufficializzata si nel 2000, però era nata molto prima a cavallo degli anni 80 quando volle dare maggior vigore alla sagra, spostando le manifestazioni nella piazzetta del nuovo quartiere che si stava realizzando. Un’altra manifestazione importante di quest’associazione era l’organizzazione del presepio vivente all’Orlo del bosco; una località vicino a Ceredello.

Lo scopo della nostra associazione è di valorizzare il territorio, intervenendo dove è possibile anche a sostegno finanziario di attività a finalità sociale e culturale. La realizzazione di centri di svago e aggregazione giovanile.
Con la speranza che il filo dei ricordi, che ci lega al nostro passato continui anche nel futuro, ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato a far grande CEREDELLO 2000.

Nel 2017 è stato pubblicato un nuovo volume aggiornato.